COMUNICATO
DEL COMITATO DI LOTTA PER LA CASA A PALERMO
"12 LUGLIO"
A 21 giorni dall'inizio del presidio della Cattedrale di Palermo, da parte delle famiglie del Comitato di lotta per la casa "12 luglio" e di chi le sostiene lealmente, dopo aver subito una feroce campagna di criminalizzazione da parte dei poteri forti della citta', essendo stati accusati di aver stuprato e preso in ostaggio un luogo sacro, e di averlo profanato con comportamenti interni ed esterni non accettabili;
dopo aver reagito con compostezza e calma alle provocazioni ed aver respinto con fermezza le minacce esplicite o sotterranee di ricorrere allo sgombero forzato, mostrando che non ci lasciavamo intimidire,
possiamo fare adesso un bilancio di queste lunghe giornate ed assumere delle decisioni.
Abbiamo avuto la capacita' di rompere il cerchio di isolamento che volevano stringere attorno a questa lotta, con un crescendo di iniziative che hanno fatto diventare il presidio un luogo vivo e carico di energie positive.
In particolare e' stato importante il sostegno di un settore significativo del mondo cattolico, di sacerdoti, di suore, di laici che, sfidando la posizione ufficiale del Cardinale, della Curia palermitana, e oggi anche di laici cattolici organizzati, hanno portato solidarieta' e aiuti materiali, e hanno organizzato momenti di riflessione e preghiera, intensi e partecipati.
Tutto questo, insieme con una raccolta di firme e momenti di partecipazione alle iniziative da parte di soggetti politici, consiglieri, deputati, esponenti di associazioni, intellettuali di prestigio di questa citta', artisti,
ha rappresentato una straordinaria manifestazione di solidarieta' e di sostegno.
Forti di tutto cio', che e' stato reso possibile dalla nostra non arrendevolezza e dalla resistenza accanita delle famiglie, che hanno presidiato giorno e notte la Cattedrale, ci possiamo permettere di fare un passo in avanti.
Abbiamo dimostrato abbondantemente che non accettiamo e non subiamo alcun ultimatum. La cultura degli ultimatum non ci piace e non ci riguarda! Gli ultimatum li rimandiamo al mittente.
La nostra decisione e' unilaterale e non condizionata.
Siamo sufficientemente capaci e intelligenti per respingere queste trappole avvelenate.
Dobbiamo sconfiggere l'ultimo tentativo per spezzare la resistenza delle famiglie e del Comitato: la tattica di temporeggiare, di non far partire il tavolo negoziale, giocando su una falsa questione di principio "non si tratta con chi occupa", "non si possono creare precedenti".
Una questione pretestuosa perche':
A) i precedenti, numerosi, gia' esistono
B) finche' esisteranno "emergenze sociali", certe forme di lotta saranno utilizzate.
Il presidio della Cattedrale e' solo l'effetto di una causa: la cronicita' delle emergenze sociali.
Si vuole creare una fase di stallo, che rischia di portarci a ridosso delle ferie natalizie, e dopo esse, della fase di vuoto di governo politico-amministrativo, a seguito della campagna elettorale amministrativa.
La pratica delle lotte ci ha insegnato a non accettare mai di essere messi in un angolo, di dover sempre disimpegnarsi e non giocare sul terreno a cui ci si vuole costringere.
In considerazione di cio',
mettendo a valore l'ampio sostegno ottenuto e la simpatia che si e' creata attorno a questa battaglia per la giustizia,
LANCIAMO NOI, non un ultimatum, ma UNA SFIDA PUBBLICA alle istituzioni e ai poteri forti di questa citta'.
Una sfida che vogliamo pubblicizzare al massimo,
avendo ottenuto, in presenza del presidio in Cattedrale, l'incontro diretto con il Prefetto, senza ricorrere ad alcuna intimidazione esterna, e la convocazione immediata del tavolo negoziale.
Accettiamo la proposta, offertaci dal Prefetto di Palermo, e l'ospitalita' fornita dalla Curia di Palermo,
e ci presenteremo, venerdi' 3 novembre alle ore 12, in Prefettura, per incontrare il sindaco Cammarata.
Abbiamo chiesto al signor Prefetto che l'esito dell'incontro sia formalizzato con un documento scritto, e che il Prefetto monitorizzi i risultati eventuali.
Vedremo quali risposte saranno in grado di dare alle nostre aspettative legittime.
Chiediamo a tutti coloro che hanno manifestato sostegno e simpatia per la nostra causa di condividere con noi questo appuntamento, o almeno i commenti sulle risultanze e le eventuali iniziative che ne deriveranno.
Non siamo ingenui: sappiamo che puo' esserci il rischio di un esito non positivo e il tentativo di spezzare la lotta, con una discussione fumosa e inconcludente; non sarebbe la prima volta.
Ma si deve sapere, sin d'ora, che questo dara' il via a una risposta dura, sempre piu' incisiva e clamorosa.
A maggior ragione in quel caso, chiediamo a tutti di esserci concretamente vicini, e di organizzare insieme queste risposte.
La lotta per la giustizia sociale deve affermarsi in questa citta', troppo spesso spenta e immobilista, opportunista e crudele.
Parole come solidarieta', impegno, dignita', coraggio contro le prepotenze e le sopraffazioni del potere, devono ritornare a essere presenti nella nostra vita quotidiana e nel costume di sempre piu' persone.
Questa lotta, ormai, non riguarda piu' solo un piccolo frammento sociale, ma l'intera citta'.
Vi chiediamo di essere protagonisti, assieme a noi, di questa grande esperienza, a questo momento importante di storia comune.
Citazione da Marcos, un rivoluzionario messicano:
"Dobbiamo posare un'altra pietra per la nostra casa, quella che vogliamo tutta porte e finestre... da cui si possa entrare e si possa uscire, guardare ed essere guardati... una casa dove non sia un dolore essere donna, bambino, anziano, indigeno, immigrato, giovane o gay, lavoratore o lavoratrice nei campi o nella citta'...
un posto dove non sia vergogna appartenere all'umanita'!"
il Comitato di lotta per la casa "12 luglio"
giovedì 2 novembre 2006
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