martedì 30 ottobre 2007

GIOVEDI’ 1 NOVEMBRE h. 16:30 PIAZZA PRETORIA MANIFESTAZIONE CITTADINA PER I DIRITTI SOCIALI



EMERGENZA SOCIALE A PALERMO
GIOVEDI’ 1 NOVEMBRE h. 16:30 PIAZZA PRETORIA MANIFESTAZIONE CITTADINA PER I DIRITTI SOCIALI

Da ormai dieci giorni, nel silenzioso abbandono di tutte le istituzioni cittadine 53 persone presidiano il consiglio comunale, rivendicando il diritto ad una casa e ad una vita dignitosa.
Quella di questi giorni descritta come un’emergenza è in realtà la situazione quotidiana in cui marcisce questa città.
E’ sotto gli occhi di tutti lo stato di abbandono fisico e sociale che caratterizza Palermo ed è evidente che gli unici progetti politici di chi amministra questa città sono quelli della speculazione economica per pochi e del mantenimento di una situazione di ricattabilità per molti.
All’interno del comune si sono catalizzate diverse questioni irrisolte di questa città.
Al comitato 12 Luglio, che da anni è impegnato nella lotta per il diritto alla casa, si sono aggiunte 18 famiglie, sfrattate senza alcun preavviso dalle locande in cui risiedevano, che chiedono una sistemazione dignitosa e definitiva e non provvisoria, ed infine le famiglie cui è stato riconosciuto il diritto all’assistenza continuativa (1700 famiglie aventi diritto in totale), che rischiano di diventare i futuri senza casa perché da dieci mesi non ricevono il contributo di assistenza.
A questa situazione già di per se grave si è aggiunto, pochi giorni fa, il crollo di una palazzina al Capo con la morte di un ragazzo di 28 anni e 25 famiglie trovatesi di colpo in mezzo alla strada, senza alcuna proposta da parte dell’amministrazione.
Le richieste avanzate da chi occupa in questi giorni il comune e da chi si trova in situazioni di emergenza vengono presentate come irrealizzabili ma sappiamo che non è così: questa città è piena di edifici, utilizzabili a scopo abitativo che vengono invece usati come merce di scambio affaristico; centinaia di migliaia di euro vengono impiegati senza un’effettiva considerazione delle priorità e delle necessità dei suoi cittadini.
Questa città ha bisogno di risposte e soluzioni concrete e risolutive.

Continueremo a resistere fino a quando non otterremo ciò che ci spetta!

GIOVEDI’ 1 NOVEMBRE h. 16:30 PIAZZA PRETORIA MANIFESTAZIONE CITTADINA PER I DIRITTI SOCIALI

Comitato per la giustizia sociale

CROLLA UNA PALAZZINA: COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO

Ieri mattina, nel quartiere popolare del Capo, è crollata una palazzina. Un ragazzo di 28 anni è morto. Dieci famiglie, residenti nella palazzina crollata e in quella limitrofa sono state sgomberate e alcune di loro hanno trovato alloggio in una palazzina nelle vicinanze di proprietà dell'ACLI che hanno accettato l'occupazione.

Si riporta di seguito il comunicato stampa stilato dal Comitato.

CROLLANO I PALAZZI DI PALERMO, MA NON QUELLI DEL POTERE

Il comitato cittadino per la giusizia sociale, in assemblea permanente a Palazzo delle Aquile ormai da 8 giorni, vuole esprimere un sincero sentimento di cordoglio alla famiglia Troia.
Siamo vicini al loro dolore considerato che anche tra le famiglie oggi "senza casa" diversi hanno abitato in aloggi fatiscenti, rischiando la propria vita qotidianamente.
La morte annunciata di Antonino è la conferma del disinteresse dell'amministrazione: mentre la città crolla sotto il peso di vecchie e nuove tragedie umane, nei palazzi del potere arrivano solo gli echi dei disperati mentre si apparecchia l'ennesimo banchetto sulla pelle dei bisognosi.

Palermo, 29 Ottobre 2007

lunedì 29 ottobre 2007

LETTERA DI SOLIDARIETA' DI ALEX ZANOTELLI

E' da parecchi anni che seguo le vicende dei senza tetto di Palermo.
Ho celebrato la messa con loro quando lo scorso anno hanno occupato la Cattedrale di Palermo. Ora sento che dimorano nel Municipio di Palazzo delle Aquile e da giorni vi stanno resistendo con i loro bambini.
Vorrei esprimere tutta la mia solidarietà umana e cristiana alla loro azione. Hanno fatto bene a riunirsi nel Municipio: è un'azione non violenta molto forte da parte dei senza tetto.
Quello che mi fa male è la sordità quasi totale degli Amministratori. All'urlo dei senza tetto c'è un silenzio assordante delle autorità che mi ferisce come prete e missionario.
Quand'è che i politici metteranno al primo posto i poveri?
Quand'è che la finiranno di sposare i vari comitati d'affari?
Mi auguro che questa assemblea permanente organizzata insieme ai Comitati che lottano per la giustizia ed i diritti porti presto ad una soluzione per i senza tetto di Palermo.

Padre Alex Zanotelli

COMUNICATO STAMPA A.S.I.A. - RdB

Le righe che seguono rappresentano la nostra attenzione nei confronti della situazione palermitana ed esprimono la nostra solidarietà completa, nonché la nostra preoccupazione per il fatto che sempre più famiglie siano costrette ad atti clamorosi per sottolineare una situazione che dovrebbe essere sotto gli occhi di tutti.

Nell’inviarvi la nostra massima solidarietà vogliamo esprimere la nostra indignazione di fronte all’insipienza del governo Prodi, incapace di delineare una prospettiva credibile alle politiche abitative nazionali. Sono milioni oramai le persone che soffrono un enorme disagio, ma questo a nulla vale visto il deludente e scialbo provvedimento partorito dall’ultimo consiglio dei ministri. Non si capisce bene se è un decreto o un disegno di legge, nel frattempo la salvaguardia delle famiglie sotto sfratto dovrà essere garantita dal buon cuore dei prefetti.
L’iniziativa che avete preso ci sembra molto importante, perché alla vigilia del nuovo tavolo di concertazione sulle politiche abitative previsto il 7 novembre a Roma, solo forti sollecitazioni popolari possono modificare la inquietante piega che ha preso il dibattito istituzionale (compresi i sindacati confederali) in tema di emergenza abitativa.
Proponiamo al movimento di lotta per il diritto all’abitare di assumere la data del 7 novembre come appuntamento per una mobilitazione che mantenga ferme le richieste presentate con forza in occasione del primo tavolo.
Riteniamo inoltre utile riprendere un filo di relazioni nazionali con l’obiettivo di approfondire le riflessioni già esistenti in ogni singola realtà locale.

Roma, 26 ottobre 2007 per l’A.S.I.A. - RdB Angelo Fascetti

domenica 28 ottobre 2007

COMUNICATO STAMPA P.D.C.I.

COMUNISTI ITALIANI
Ufficio stampa

La Federazione di Palermo del Pdci dà il suo pieno sostegno alla lotta delle famiglie dei senza casa che da 5 giorni occupano Sala delle Lapidi ed esprime solidarietà ai Consiglieri comunali del gruppo Altra Palermo.
Lo ha detto Salvatore Petrucci, segretario provinciale dei Comunisti Italiani, aggiungendo che i consiglieri di Altra Palermo sono stati “gli unici a dare visibilità ad una così grave emergenza e, a causa di ciò, sono stati duramente attaccati nella conferenza dei capigruppo”.
“Altri - ha proseguito - strumentalizzano la protesta per fini di visibilità, anziché opporsi efficacemente all’Amministrazione Cammarata e alla maggioranza. Ma questa è una posizione irresponsabile nei confronti del crescente disagio sociale della città”.
Secondo Petrucci, “il Sindaco, ora che e' esplosa anche l’emergenza sanitaria, ha il dovere di trovare al più presto una soluzione che non sia di comodo, come l’ex pensionato dei Gesuiti, ma che invece garantisca alle famiglie un’abitazione dignitosa per potere condurre la propria vita con normalità”.
Polemico, Petrucci, con il Partito Democratico: “Le dichiarazioni trionfalistiche del capogruppo del PD, Alessandra Siragusa - afferma -, costituiscono una stonatura e mettono in evidenza ciò che era chiaro da tempo: il Partito Democratico, pur se fondato da una parte politica che si proclama ancora di sinistra, è del tutto privo di categorie interpretative dei fenomeni e dei bisogni sociali, di capacità di opzioni politiche che furono e sono proprie della sinistra. Le offerte fin qui avanzate e caldeggiate dal Partito Democratico sono inaccettabili. La proposta del PdCI di assegnare gli immobili confiscati alla mafia o già nella disponibilità del Comune, non ha trovato eco da parte del PD e della Rete dei Valori, che sono forze di opposizione e che invece sembrano prediligere una sorta di carità pubblica, anziché la concreta attuazione dei diritti fondamentali, tra i quali quello alla abitazione”.
Per il segretario del Pdci palermitano, “il PD, sedicente novità politica, si è ben presto addentrato in pratiche edulcorative, che tendono a stemperare la reale gravità dei problemi. Ma quel mondo che il partito democratico vede, che sa tanto di artificiale, di cultura del falso, di berlusconismo, è sempre più lontano dalla realtà: una realtà di degrado, di miseria, di privazioni, di disperazioni sempre crescenti. Non è certo con il buonismo, pratica politica la cui linea di confine con il centrodestra è sempre più labile, che possono risolversi i gravi e sempre crescenti problemi della comunità”.

Palermo, 26 ottobre 2007

COMUNICATO STAMPA P.R.C.

Dichiarazione dell’europarlamentare Giusto Catania, segretario provinciale di Rifondazione Comunista


PALERMO – “Gli esponenti del Partito Democratico sbagliano nel condannare la lotta dei senza casa di Palermo. Evidentemente, il PD ha già cancellato dal suo DNA i bisogni degli ultimi, scegliendo la strada della cogestione con l’amministrazione Cammarata”. Lo afferma Giusto Catania, segretario provinciale di Rifondazione Comunista.
“La protesta per l’emergenza casa - aggiunge l’europarlamentare - è corretta nel merito e nelle forme: la pratica dell’occupazione di Palazzo delle Aquile è legittima, democratica e rappresenta l’unico modo per portare all’attenzione dell’opinione pubblica il disagio abitativo e sociale nella nostra città”.
“Rifondazione Comunista - conclude Catania - esprime solidarietà e sostegno all’azione del gruppo consiliare ‘Altra Palermo’ che, dimostrando sensibilità e coraggio, è stato, in questi giorni, punto di riferimento per le famiglie che occupano Sala delle Lapidi. E’ imbarazzante, invece, il silenzio del sindaco Cammarata ed increscioso l’atteggiamento del PD che, alleandosi con la destra, criminalizza la protesta scagliandosi contro i quattro consiglieri di ‘Altra Palermo’ che hanno avanzato valide proposte per la soluzione del problema”.

Palermo, 27 ottobre 2007 L’addetta stampa

sabato 27 ottobre 2007

Il Comune fa acqua da tutte le parti

I secchi di plastica posti dai commessi nella balconata vicino all’Aula Consiliare per raccogliere l’acqua che s’infiltra dal tetto all’interno del Palazzo delle Aquile rappresentano l’emblema di un Palazzo comunale in sfacelo con una amministrazione che, oltre ad una oggettiva incapacità di governo, dimostra un dato di incapacità veramente impressionante nel trattare, o meglio nel non trattare, le tante emergenze che, piuttosto che risolvere, ha aggravato con provvedimenti tanto estemporanei quanto irresponsabili. Le famiglie cacciate dalle locande con l’inverno incipiente, i soggetti deboli lasciati senza l’assistenza sono la punta di un iceberg che, evidentemente, porta con sé tante altre emergenze che sono state usate a man bassa nella recente campagna elettorale dagli attuali governanti di Palermo che adesso, se costretti, dichiarano, senza vergogna, lo sfacelo che hanno procurato in anni di amministrazione irresponsabile. Larghe fasce di disoccupati e di portatori di vario disagio sociale oggi registrano l’inganno subito, ma vedono scappare alle loro responsabilità gli autori del disastro. Qualunque osservatore obiettivo non può che rendersi conto che ormai il giudizio di sconcertante incuria e incapacità che pesa incontrovertibilmente sull’amministrazione comunale di Palermo non può essere liquidata solo come il frutto di una polemica politica di parte, ma rappresenta uno scenario incredibile di degrado della vita pubblica nella quinta città d’Italia. E’ intanto del sindaco non parla più nessuno, le sue continue assenze non fanno più notizia e perfino i manifestanti non lo nominano più perché nell’immaginario collettivo questo sindaco è ormai considerato proprio come una fortunata vignetta che lo rappresenta: il nulla attorno ad una racchetta da tennis. Gli altri esponenti della Giunta dimostrano di andare in ordine sparso e, quando costretti ad intervenire, di non sapere di cosa parlano. Al vice sindaco Cordaro che sosteneva che le case confiscate alla mafia non possono essere utilizzate per l’emergenza abitativa i componenti del Comitato lotta per la casa hanno dovuto ricordare che il Comune ha già assegnato da anni decine di case confiscate, mentre si registravano grosse contraddizioni tra le dichiarazioni dei Consiglieri dell’UDC e quelli dello stesso vice – sindaco. E’ questa l’emergenza sociale, ormai incontenibile, che si salda in tutte le sue sacche di disagio e che è annunciata da tempo da chi invitava le Forze politiche e sindacali dell’opposizione a cogliere in tempo il ribollire di una società per comprenderne ed interpretarne un bisogno di rappresentanza di bisogni fondamentali, con realismo, ma con un progetto adeguato all’emergenza che la città vive da tempo con sempre maggiore drammaticità. Una grande vertenza per rappresentare tutte le povertà in cui si riconoscano tutte le Forze dell’opposizione politica e sociale di questa città. Un’Altra Palermo che si allarghi nella società per andare anche oltre un generoso e lungimirante Gruppo al Consiglio comunale di Palermo che con i suoi quattro battaglieri Consiglieri già fin dal suo esordio ha provato ad indicare un metodo diverso per fare opposizione. Il dramma di tante famiglie, con il carico di degrado e insicurezza che questo determina per tutta la città, può essere il modo per curare antichi vizi di personalismi e pratiche disgregative che hanno contribuito al dominio di un ceto politico che oggi presenta tutte le sue contraddizioni, ancorché nascoste da fughe diplomatiche o da gesti di arrogante insensibilità.
Intanto, non mancano i segni positivi di un risveglio di solidarietà e, in questo senso, il fraterno abbraccio a chi soffre per strada da parte della Chiesa Valdese-Metodista, non nuova a forti assunzioni di responsabilità nel campo della lotta alla mafia e alle marginalità, lascia sperare in tante adesioni di altri soggetti, laici e religiosi, in una società palermitana finalmente coesa non in un’idea, pur rispettabile, di beneficenza, ma in una visione autenticamente politica in cui diritti e solidarietà prevalgano sull’arroganza di un potere truce e inadeguato.

Giovanni Abbagnato.

venerdì 26 ottobre 2007

SEPARATI IN CASA

Era già successo ieri pomeriggio e si sta replicando stamattina: il presidente del consiglio comunale ha dato disposizione al personale di sicurezza (i vigili) di non permettere l’accesso alla Sala delle Lapidi a nessun altro che non faccia parte dei 18 nuclei familiari in emergenza. Questo vuol dire che né la rete di solidarietà né tantomeno il “Comitato 12 Luglio” può accedere alla Sala.
L’intento è abbastanza chiaro: separare le anime del comitato, esasperare psicologicamente il gruppo che presidia – più che pacificamente – la sala consiliare e, soprattutto, contenere il più possibile la crescita di una composita rete di solidarietà.

Di ora in ora è, infatti, evidente che al silenzio delle istituzioni si contrappone l’accrescersi di attenzione pubblica sulle rivendicazioni del comitato che dimostra il livello di emergenza diffusa che vive questa città.

Un ulteriore motivo per partecipare attivamente alla manifestazione di domani pomeriggio a Piazza Pretoria.

giovedì 25 ottobre 2007

MANIFESTAZIONE CITTADINA


EMERGENZA SOCIALE A PALERMO


MANIFESTAZIONE CITTADINA
SABATO 27.10.2007 – ORE 16.30
DAVANTI PALAZZO DELLE AQUILE


Martedì 16 ottobre l’ufficio interventi abitativi del comune ha mandato un fax agli alberghi in cui alloggiavano 18 famiglie in attesa dell’assegnazione di un alloggio, comunicando che dal giorno seguente le spese non sarebbero più state coperte, e obbligando di fatto tali famiglie a lasciare la loro sistemazione provvisoria per evitare uno sgombero forzato; tutto questo senza nessun preavviso.


A queste famiglie se ne aggiungono altre, aderenti al comitato 12 luglio, in condizioni disastrate ed anch’esse prive di alloggio.
Nel frattempo la lista dell’emergenza abitativa di Palermo è infinita e circa 1800 famiglie aspettano di ricevere l’assistenza economica del 2007 (inoltre durante la giunta Cammarata 2003 - 2006 è stato erogato solo il 50% della somma prevista).


Palermo è una città in piena emergenza, dove la gente vive in case cadenti, dove i diritti di base e l’assistenza non vengono garantiti, dove una donna incinta può ritrovarsi senza un tetto pochi giorni prima del parto, dove il lavoro nero e la precarietà sono all’ordine del giorno, dove migliaia di famiglie indigenti non hanno un tetto e dove c’è uno dei più alti tassi di disoccupazione d’Italia.

Le famiglie sfrattate, dopo aver dormito davanti al comune per diversi giorni, lunedì mattina (22 ottobre) hanno deciso di riunirsi in assemblea permanente all’interno del comune di Palermo, insieme al gruppo parlamentare Altra Palermo, all’associazionismo, ai centri sociali ed alle realtà del movimento palermitano, convinti che non sia dignitoso vivere in una roulotte e di non dover affatto negoziare sui diritti più elementari.


Il tentativo delle istituzioni nel frattempo, per bocca del vice sindaco Cordaro e del presidente del consiglio comunale Campagna, è stato e continua ad essere quello di dividere, ricattare, terrorizzare e sfiancare la gente che porta avanti questa lotta.
Noi però restiamo uniti, e staremo qui finché non sarà trovata una soluzione vera a questa emergenza.


Chiediamo:
- case, lavoro e diritti sociali;
- l’utilizzo di immobili comunali disponibili (anche e soprattutto quelli confiscati alla mafia);
- che siano adottati provvedimenti di requisizione di alloggi a partire da quelli comunali;
- l’assegnazione immediata di queste risorse immobiliari ai nuclei in emergenza abitativa;
- l’erogazione dell’intera somma dell’assistenza continuativa.

È necessaria una mobilitazione generale ed una partecipazione attiva a sostegno delle lotte per la risoluzione di tutte le emergenze cittadine e per la crescita di un percorso collettivo per l’affermazione della giustizia sociale.




Comitato per la giustizia sociale

Lettera Aperta

OGGI A PALERMO VA IN SCENA IL CINISMO E L'IRRESPONSABILITÀ.

Un Sindaco irresponsabile ed un prefetto assente abbandonano Palermo e le emergenze più acute che questa città sta vivendo alla sola prospettiva di soluzioni imposte dall'alto dei vertici comunali con la minaccia di ricorrere ai manganelli delle forze dell'ordine. Dopo tre giorni di assemblea permanente a Palazzo delle Aquile si moltiplicano i tentativi di divisione delle famiglie che stanno conducendo la lotta, con attacchi sempre meno velati ai consiglieri comunali del gruppo "Altra Palermo" che hanno sostenuto la protesta e sono stati gli unici ad affrontare lo stato di necessità determinato dalla decisione del Comune di gettare sulla strada le famiglie precedentemente ospitate in alberghi. La soluzione prospettata adesso, quella di ricorrere a roulotte ubicate in via delle Scienze, appare assolutamente insostenibile, per le condizioni climatiche del periodo, per i rischi alla salute delle persone e dei soggetti più vulnerabili, per il rischio che una soluzione transitoria diventi definitiva. Una emergenza permanente, come tante altre create in città dalla disastrosa gestione della giunta e del sindaco. Eppure le soluzioni non mancherebbero e sono state proposte da giorni all'amministrazione comunale, che finora ha fatto finta di non sapere e di non vedere. Nell'immediato si potrebbe pensare ad un immobile di proprietà del comune, che si potrebbe fare diventare una struttura permanente per alloggiare famiglie bisognose o sfrattate, e questo immobile può essere facilmente individuato, oggi per soddisfare le esigenze abitative, il diritto all'abitazione delle 18 famiglie che trascorrono la notte al comune, domani, nell'ambito di un quadro più ampio di interventi abitativi, per fare fronte alle esigenze di altre famiglie che si dovessero trovate nella stessa situazione. Senza aprire una guerra tra poveri, una guerra tra poveri che questa amministrazione comunale sfrutta prima per cercare un facile consenso elettorale, poi per rinviare la soluzione dei problemi fino al punto in cui i problemi sociali diventano non più risolvibili. Occorre che la cittadinanza tutta comprenda che questo modo di amministrare avvelena e rende torbida la convivenza civile e preclude tutte le possibilità di partecipazione diretta e democratica alle decisioni sulle case, come sugli inceneritori, sul lavoro, sulla salute e sulla scuola. C'è anche il rischio che questa emergenza abitativa venga strumentalizzata per sollecitare nuove possibilità di deroga del piano regolatore aprendo la strada alla speculazione privata, alla quale si è già lasciato mano libera nel centro storico. La lotta dei senza casa in assemblea permanente al comune, per queste ragioni, è la lotta di tutti i palermitani onesti, che vogliono una città capace di affrontare i problemi sociali in uno spirito di tolleranza, di inclusione, di solidarietà, con interventi mirati e tempestivi. Nessuna forza politica, tantomeno quelle di opposizione che fino ad oggi sono rimaste a guardare, può pensare che domani qualcuno non presenti il conto dei comportamenti tenuti in questa occasione.

Fulvio Vassallo Paleologo
Università di Palermo

Appello del comitato

COMITATO CITTADINO PER LA GIUSTIZIA SOCIALE
abitarepalermoblogspot.com
com.giustiziasociale@libero.it


Alle organizzazione sociali

Dalle 10.00 del 22.10.2007 siamo riuniti in assemblea permanente nel Palazzo di città aula consiliare, per discutere sulle nostre condizioni di disagio e di esclusione sociale essendo molti di noi senza casa e senza assistenza economica tagliata dalla giunta Cammarata.

Rispetto all’assistenza economica rivendichiamo il diritto di ricevere tutta la somma prevista per l’anno 2007, SOMMA necessaria (e non sufficiente) per garantire il reddito minimo vitale, (durante la gestione Cammarata negli 2003 - 2006 è stato erogato circa il 50% della somma prevista)

Rispetto all’emergenza abitativa ricordiamo che il Consiglio comunale il mese scorso ha approvato all’unanimità un atto di indirizzo e chiediamo che vengano realizzati gli impegni così assunti.

Inoltre, per dare una immediata risposta - a quanti come molti di noi - sono senza casa, riteniamo necessario
· utilizzare tutti gli immobili comunali (anche e soprattutto quelli confiscati) disponibili,
· che il PREFETTO adotti provvedimenti di requisizione di alloggi a partire da quelli comunali,
· assegnare urgentemente queste risorse immobiliari ai nuclei in emergenza abitativa.

Chiediamo alle organizzazioni in indirizzo non soltanto un’adesione formale ma la partecipazione attiva per la costruzione di un processo collettivo per l’affermazione della giustizia sociale.

Per tanto richiederemo immediatamente un incontro tra le parti sociali, il Comune e il Prefetto
Palermo - città per la Pace e la giustizia sociale, 22 ottobre 2007

Hanno aderito al Comitato:

Comitato di Lotta per la Casa “12 luglio” - Gruppo consiliare Altra Palermo - Comitato Esserci - Rete Sociale di Sostegno per i Diritti Negati - UBUNTU - Movimento Umanista - SicilianaMente - Federazione di Palermo PDCI - Federazione Verdi - PRC Federazione Provinciale di Palermo - A.S.K. 191 - Laboratorio Zeta - Aula Carlo Giuliani - Collettivo 20 luglio - Ass. Radio Aut - Radio Franca - Rete dei Beni Comuni - Associazione Antimafia Rita Atria - COBAS - Coordinamento Palermitano Contro gli Inceneritori - On. Daniela Dioguardi del PRC Sinistra Europea - On. Rita Borsellino.

COBAS sostiene la lotta dei senza casa

La Confederazione COBAS sostiene la lotta dei senza casa
Continua l’Assemblea permanente dei senza casa che presidiano l’aula consiliare del Comune di Palermo. Diciotto famiglie sfrattate, il comitato di lotta per la casa e tante altre famiglie di senza casa, sostenute dal gruppo consiliare “Altra Palermo”, già da tre giorni sono in Assemblea permanente bivaccando all’interno del Palazzo di Città. L’emergenza casa è arrivata a livelli di non sostenibilità dopo la decisione della Giunta Cammarata di sfrattare le famiglie di senza tetto che venivano ospitate in alcune locande cittadine. L’Assemblea permanente rifiuta le soluzioni tampone proposte dalla Giunta che vorrebbe collocare i senza casa in container e roulotte. L’Assemblea chiede l’utilizzo immediato di immobili di proprietà del Comune e di immobili sequestrati alla mafia per sopperire immediatamente all’emergenza abitativa di questa città. La situazione è grave: bambini, anziani, infermi e donne partorienti si sono sistemate fra gli scranni del Consiglio in condizioni di estremo disagio. Si chiede solidarietà e sostegno materiale alla lotta.
24 ottobre 2007

Non c'è alcuna legalità senza giustizia sociale

Milletrecento operatori del sociale, privato e pubblico, amministratori, politici, associazioni. E otto «cantieri» di lavoro per confrontarsi, studiare, proporre. «Strada facendo 3» a Cagliari, dopo Torino (2002) e Perugia (2005), vuole essere un altro tratto di cammino. Perché questo ci chiedono le persone: essere sempre un passo più in là. Per accorciare la distanza tra la disperazione e la speranza, tra l'inerzia e il cambiamento, tra lo sfruttamento e i diritti. Ci chiedono di essere costruttori di una giustizia che si misuri anche in termini di prossimità. E' proprio questa giustizia, oggi, a essere minacciata. Non è tanto l'evidente difficoltà a portare avanti i temi sociali più scomodi, ma il venire meno della cornice culturale che deve accompagnare il cambiamento. Emergono semplificazioni, scorciatoie. Il presente è assediato dalla paura e dal bisogno di sicurezza. C'è molta solitudine, molte forme di egoismo, sfiducia, fastidio e ostilità verso il prossimo. La cronaca parla di sassate ai campi rom, di due morti suicidi ieri in un Cpt. Noi abbiamo una grande responsabilità: le scelte sociali devono essere frutto di un processo collettivo che tiene conto di una profonda trasformazione culturale. Il perno di questa trasformazione è la saldatura tra la libertà e la responsabilità, la capacità di vivere la propria libertà in rapporto con gli altri, non a scapito degli altri. L'esigenza di sicurezza è sacrosanta, ma va assicurata entro le regole dello Stato di diritto e del sistema delle garanzie. Non si tratta di giustificare il crimine, ma bisogna avere il coraggio di riconoscere che chi vive ai margini, senza opportunità di integrazione, è più incline a commettere reati rispetto a chi è integrato. Tutti i dati lo confermano. In uno dei cantieri di Strada Facendo, il filo conduttore sarà proprio la sicurezza, una sicurezza che parte dai diritti e dalle responsabilità. Che non si dimentica che la vita delle persone viene prima delle leggi perché è delle leggi il fondamento. Negli ultimi anni c'è stata una crescita della solidarietà. Confesso di essere preoccupato di questa crescita perché ho visto, al tempo stesso, una diminuzione dei diritti e delle garanzie sociali. Dunque, provocatoriamente, dico che vogliamo meno solidarietà e più diritti, cioè più giustizia. Vogliamo società più accoglienti e più giuste, più accoglienti perché più giuste. Vogliamo società che abbiano il coraggio di ripensarsi e di rifondarsi a partire dagli ultimi. Di ripartire dai più fragili, esclusi o inclusi - tante persone economicamente e culturalmente garantite, ma povere e fragili dentro - senza dimenticare la lezione di don Milani, il suo monito ad andare a cercare le persone, ma anche quella di Basaglia, che ha voluto annullare la distanza, la relazione di «potere» fra medico e malato. La nostra sfida è quella di produrre una nuova coscienza nel segno della giustizia e della solidarietà, dei valori etici e civili. Dobbiamo dirci ancora una volta che l'accoglienza e la legalità si incontrano sul valore della giustizia. La giustizia è il filtro critico che verifica la serietà dell'accoglienza e la validità della legalità. La giustizia bisogna desiderarla, amarla, fare sacrifici per averla. Ricordando un monito del Vangelo, che può essere accolto da tutti, credenti e laici: «Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te».


Luigi Ciotti
il manifesto del 20 Ottobre 2007

lunedì 22 ottobre 2007

Appello del comitato

COMITATO CITTADINO PER LA GIUSTIZIA SOCIALE

Alle organizzazioni sociali

Dalle 10:00 di oggi 22.10.2007 siamo riuniti in assemblea permanente nel Palazzo di città aula consiliare, per discutere sulle nostre condizioni di disagio e di esclusione sociale essendo molti di noi senza casa e senza assistenza economica, tagliata dalla giunta Cammarata.

Rispetto all'assistenza economica rivendichiamo il diritto di ricevere tutta la somma prevista per l'anno 2007, SOMMA neccesaria e non sufficente per garantire il reddito minimo vitale (durante la gestione Cammarata negli anni 2003 - 2006 è stato erogato circa il 50% della somma prevista).
Rispetto all'emergenza abitativa ricordiamo che il Consiglio comunale il mese scorso ha approvato all'unanimità un atto di indirizzo e chiediamo che vengano realizzati gli impegni cosi' assunti.
Inoltre per dare un'immediata risposta - a quanti come molti di noi - sono senza casa, riteniamo neccesario

- utilizzare tutti gli immobili comunali (anche e sopratuttto quelli
confiscati) disponibili,

- che il PREFETTO adotti provvedimenti di requisizione di alloggi

- assegnare queste risorse immobiliari ai nuclei in emergenza abitativa.

Chiediamo alle organizzazioni in indirizzo non soltanto un'adesione formale, ma la partecipazione attiva per la costruzione di un processo collettivo per l'affermazione della giustizia sociale.


Palermo - città per la Pace e la giustizia sociale, 22 ottobre 2007