EMERGENZA SOCIALE A PALERMO
MANIFESTAZIONE CITTADINA
SABATO 27.10.2007 – ORE 16.30
DAVANTI PALAZZO DELLE AQUILE
Martedì 16 ottobre l’ufficio interventi abitativi del comune ha mandato un fax agli alberghi in cui alloggiavano 18 famiglie in attesa dell’assegnazione di un alloggio, comunicando che dal giorno seguente le spese non sarebbero più state coperte, e obbligando di fatto tali famiglie a lasciare la loro sistemazione provvisoria per evitare uno sgombero forzato; tutto questo senza nessun preavviso.
A queste famiglie se ne aggiungono altre, aderenti al comitato 12 luglio, in condizioni disastrate ed anch’esse prive di alloggio.
Nel frattempo la lista dell’emergenza abitativa di Palermo è infinita e circa 1800 famiglie aspettano di ricevere l’assistenza economica del 2007 (inoltre durante la giunta Cammarata 2003 - 2006 è stato erogato solo il 50% della somma prevista).
Palermo è una città in piena emergenza, dove la gente vive in case cadenti, dove i diritti di base e l’assistenza non vengono garantiti, dove una donna incinta può ritrovarsi senza un tetto pochi giorni prima del parto, dove il lavoro nero e la precarietà sono all’ordine del giorno, dove migliaia di famiglie indigenti non hanno un tetto e dove c’è uno dei più alti tassi di disoccupazione d’Italia.
Le famiglie sfrattate, dopo aver dormito davanti al comune per diversi giorni, lunedì mattina (22 ottobre) hanno deciso di riunirsi in assemblea permanente all’interno del comune di Palermo, insieme al gruppo parlamentare Altra Palermo, all’associazionismo, ai centri sociali ed alle realtà del movimento palermitano, convinti che non sia dignitoso vivere in una roulotte e di non dover affatto negoziare sui diritti più elementari.
Il tentativo delle istituzioni nel frattempo, per bocca del vice sindaco Cordaro e del presidente del consiglio comunale Campagna, è stato e continua ad essere quello di dividere, ricattare, terrorizzare e sfiancare la gente che porta avanti questa lotta.
Noi però restiamo uniti, e staremo qui finché non sarà trovata una soluzione vera a questa emergenza.
Chiediamo:
- case, lavoro e diritti sociali;
- l’utilizzo di immobili comunali disponibili (anche e soprattutto quelli confiscati alla mafia);
- che siano adottati provvedimenti di requisizione di alloggi a partire da quelli comunali;
- l’assegnazione immediata di queste risorse immobiliari ai nuclei in emergenza abitativa;
- l’erogazione dell’intera somma dell’assistenza continuativa.
È necessaria una mobilitazione generale ed una partecipazione attiva a sostegno delle lotte per la risoluzione di tutte le emergenze cittadine e per la crescita di un percorso collettivo per l’affermazione della giustizia sociale.
Comitato per la giustizia sociale
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